1000 Querce

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Conosco il mio…

10 anni fa proprio questo giorno gli avevo detto “Io non voglio esserti vicino perche’ lo so che quel giorno li’ sarai una palla” ed in effetti avevo ragione. Oggi, lui, il Doc, e’ una vera palla galattica.

Il Doc e’ affranto perche’ dice che la matematica non e’ piu’ dalla sua parte e che da oggi in poi dovra’ fare certe cose che non si era mai sognato di fare prima.

Qualcuno da lassu’ che probilmente lo conosce meglio di me e sapendo che oggi sarebbe stato una palla, gli ha dato qualche ragione in piu’ per essere una palla: nell’ultimo giorno di permanenza in Italia gli ha mandato una bella dose di germi e batteri.

Cosi’ e’ da qualche giorno che il Doc tossisce e oggi si sente ancora peggio del solito probabilmente perche’ ieri ha dovuto parlare per quasi 7 ore consecutive, anzi peggio, ha dovuto ripetere per 7 volte la stessa presentazione a dei luminari diabetologi.

Dal momento che conosco il mio pollo, oggi lo lascero’ crogiolare nel suo brodetto primordiale e senza far menzione di nulla. Peccato, mi sarebbe piaciuto rendergli questa giornata speciale. Forse tra altri 10 anni.

Finalmente

Dopo due settimane, ovvero 14 giorni, ovvero 336 ore, ovvero 20.160 minuti (piu’ o meno) di confinamento solitario a 1000 Querce, oggi finalmente partiro’ per una metropoli.

Non solo, ma all’aeroporto incontrero’ anche il Doc per qualche minuto sperando che il suo volo non sia in ritardo. Sara’ un incontro breve prima di reincontrarlo nella metropoli tra qualche giorno.

Grazie alle mie amiche di 1000 Querce che ho ribattezzato The United Colors of 1000 Querce data la varieta’ di nazionalita’ da cui provengono (Acca dal Vietnam, Esse dal Kenya, Jay dalla Malesia, ed Ypsilonn da Hong Kong) che mi hanno tenuto compagnia in questi giorni e che hanno condiviso con me pranzi e cene; grazie anche alle mie amiche Emme, A ed E che hanno trascorso ore a chattare e conversare dall’Italia usando Skype.

Mi sono sentita molto meno sola…

Struzzamenti

ovvero l’arte di farsi delle figure di M totalmente gratuite…

Qualche settimana fa, in previsione del congresso dell’American Diabetes Association (ADA) a cui il Doc partecipera’, il Doc ha contattato diversi luminari nel campo del diabete per chiedere un incontro informale nel quale presentare in maniera generale ed un po’ superficiale (perche’ l’approfondimento richiederebbe firme su documenti legali) i progetti di ricerca che l’azienda del Doc sta perseguendo.

Uno di questi luminari, e’ un prof di una nota facolta’ di medicina di New York City che appena ha saputo da che azienda arrivava la richiesta, ha risposto richiedendo un pagamento di $1,300 all’ora per la consulenza.

Il Doc ha subito puntualizzato che argomento dell’incontro sarebbe stata una presentazione generale dei progetti di ricerca e sviluppo della sua azienda e che se consulenza ci sara’, avverra’ in un secondo tempo. Per ora, il Doc ha sottolineato, o la conversazione si fa senza forma di pagamento o ciccia.

Il luminare, probabilmente suo malgrado, ha accettato di incontrare il Doc anche senza compenso.

Dopo qualche giorno il Doc si e’ visto arrivare un messaggio email con nel titolo il nome di un’azienda competitrice del Doc. Tale messaggio era la risposta che il Luminare aveva scritto dopo aver ricevuto da parte dell’azienda competitice la richiesta di compilare e firmare dei documenti per una consulenza che si sarebbe tenuta durante il congresso XYZ.

Il messaggio del Luminare cosi’ diceva [nelle parentesi quadre ho messo i miei commenti immaginando che cosa passasse nella sua testa]

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Dacche’ io ne sappia, non sono stato invitato a questo meeting. Infatti, mi e’ stato specificatamente detto dall'[Azienda del Doc] che la breve conversazione che avremo al congresso XYZ non sara’ una consulenza.

Voi non potete avere entrambi [manigoldi che non siete altro!!!]: se mi volete come consulente, dovro’ firmare i relativi documenti e mi aspettero’ di essere pagato [profumatamente] altrimenti come diciamo noi a New York ” fugettaboutit!” [questo e’ veramente difficile da tradurre perche’ e’ una contrazione di “forget about it” ovvero scordatelo. Magari potrebbe essere tradotto come “scordatillo” con un bell’accento siciliano].

Assumo che la seconda sia la scelta esatta e non mi aspetto (ne’ me lo auguro; ndr questo l’ha scritto proprio lui, il Lumnare!!!) di ricevere ulteriori notizie da voi.

Cancellero’ [senza rammarico e senza pieta’] qualsiasi meeting che sia gia’ stato organizzato.

Cordialmente vostro,

Il Luminare

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Il Doc dopo aver passato mezza giornata a ridere per l’accaduto ha mandato un messaggio al Luminare menzionando che forse quel messaggio gli era stato spedito per errore perche’ indirizzato ad un’altra azienda e facente riferimento ad un altro congresso.

Il Luminare ha risposto con un sintetico “Apologies” ovvero “Scuse”

So gia’ che quando il Doc incontrera’ il Luminare,  dovra’ fare uno sforzo sovraumano per non scoppiargli a ridere in faccia. E chi conosce il Doc sa che quando incomincia a ridere non la finisce piu’…

PS: Il tutto in lingua originale rende molto meglio l’idea…

Quando il gatto non c’e’…

Piu’ che il gatto, bisognerebbe dire il Doc, perche’ quando lui non c’e’ anche se io mi annoio a morte posso fare cose che con il Doc non potrei mai fare tipo:

1) posso evitare di fare la doccia odierna serale se trascorro tutto il giorno in casa
2) posso mangiare la cipolla
3) posso creare piu’ disordine del solito
4) non devo urlare “spegni la luce”
5) posso stendere il bucato sullo stendino della Foppapedretti invece di usare l’asciugatrice (ma a che serve un’asciugatrice nella California del sud, landa del sole perenne???)
6) posso pigossare (=dormire, poltrire)  a dismisura a fine pomeriggio sul divano senza essere distrubata (e svegliarmi rintronata come una campana alle 20:30 senza aver piu’ voglia di dormire fino a notte fonda fonda)
7) posso decidere di NON andare in palestra e sentirmi un po’ in colpa ma non piu’ di tanto
8) posso guidare la sua BMW ogni volta che voglio e sentirmi un po’ una trophy wife ovvero una giovane ed attraente donzella sposata ad un uomo in genere non bello ma ricco (con la differenza che il Doc non e’ poi cosi’ vecchio e secondo me–ed altre donzelle–e’ ancora mooooolto attratente)

e soprattutto posso fare questo: lasciare i piatti nel lavandino anche per giorni e giorni!!! (OK, solo un paio di giorni, forse 2 e mezzo…)


Il Doc, che ODIA con tutto se stesso vedere i piatti ammonticchiati nel lavandino e non svuota nemmeno la caffettiera usata se il lavandino e’ pieno, mi fa dei cazziatoni grossi cosi’ quando a fine pomeriggio trova ancora i piatti della colazione nel lavandino. E allora quando lui non c’e’, io ballo e lascio i piatti sporchi li’ nel lavandino della magione per almeno due giorni. Ma voi, mi raccomando, non fate la spia…

Buon Compleanno

A mia sorella Clelia che oggi, lunedi’ 28 maggio compie 37 anni

Aggiungere e’ meglio che togliere

Sabato 26 maggio la mia amica G. su FaceBook ha scritto “Ma perche’ nei week end i miei figli si alzano alle 6.30?” Altre sue amiche mamme commentavano condividendo lo stesso problema.

Io mi sono trattenuta, ma avrei voluto commentare ” Care mamme, passi se a svegliarvi sono i vostri frugoletti, che per quanto “malefici” non hanno ancora la concezione del tempo. Ma che dire se a svegliarvi invece e’ vostro marito che vi telefona alle 8:40 del mattino perche’ non ha fatto bene i conti con il fuso orario???”

Lo ammetto, probabilmente per loro svegliarsi alle 8:40 sarebbe gia’ un bel lusso. Ma ricordate solo per un istante quando eravate senza pargoletti; se vostro marito/compagno/amante vi avesse svegliato alle 8:40 di sabato mattina dopo essere andate a dormire molto tardi la sera prima, non vi sareste… alterate almeno un poco pochino?

Questo e’ successo sabato mattina alle 8:40 appunto. Io ero li’ nel mio letto nella magione di 1000 Querce e dormivo come un angioletto tra le braccia di Morfeo. Anzi, sognavo. Ad  un certo punto suona il telefono e io in preda a domande fondamentali tipo “chi sono, dove mi trovo, che cosa succede…” ho guardato l’ora e quando ho realizzato che erano le 8:40 del  mattino ero pronta a “massacrare” colui che aveva avuto il coraggio di interrompere il mio sonno. Perche’ divento una BELVA quando vengo svegliata dal trillo del telefono…

Nel rintronamento post-sveglia traumatica, mi sono resa conto che la telefonata arrivava dall’Italia ma nonostante il numero apparisse sullo schermo del telefonon, non avevo ancora la forza di identificare chi fosse. Avevo capito solo che si trattava di un cellulare. Il resto richiedeva la coordinazione di troppi neuroni che erano ancora addormentati.

“Prooooohhhhntoooohhhh” ho risposto con una voce da oltretomba
“Ciao tesorino!!!”
“TESSSORINO???? Ma Doc!!! Sono le 8:40 del mattino!!!  Io sto ancora dormendo..”
“Ah, scusami…  Allora ci sentiamo dopo” click

Dopo 40 minuti di rivoltamento nel letto, perche’ mi ci va un po’ prima di riaddormentarmi, sono ritornata tra le braccia di Morfeo e ho pisolato per altre due ore (e ben lo so che le mamme di prima mi invidieranno molto…). Verso mezzogiorno ora di 1000 Querce ho richiamato il Doc e tra una cosa e l’altra ho ripreso l’argomento…

“Doc, ma sei impazzito a chiamarmi alle 8:40 del mattino? Io stavo sognando, stavo dipingendo il cielo con le stelle ed i pianeti… Stavo facendo gli anelli a Saturno…”
“Ma io pensavo che fossi gia’ sveglia”
“Doc, magari lo sarei anche stata se fossi andata a dormire ad un’ora decente la sera prima. Ma sono andata a dormire verso l’una perche mi sono guardata le prime due puntate di “Il piu’ grosso spettacolo dopo il weekend” su YouTube. Sai com’e’, non e’ che 1000 Querce offra chissa’ quali cose da fare di venerdi’ sera ad una “single” come sono io ora…”
“Ehmmm, ho fatto male i conti del fuso…”

HAI FATTO MALE I CONTI DEL FUSO??? Tu, Doc plurilaureato, monospecializzato, con 5 anni di liceo scientifico alle spalle, HAI FATTO MALE I CONTI DEL FUSO??? Macon tutti questi anni di studio alle spalle, non ti hanno insegnato a fare una semplice sottrazione???

Ben si sa che le sottrazioni sono un po’ una palla. A me sono sempre state antipatiche. L’idea di togliere cio’ che uno possiede mi da’ una sensazione quasi di cattiveria “Ti tolgo questo perche’ cosi’ dice il problema”.  Se si tratta di sottrarre 1 o 2 o 3,e’ facile; fino a -3  la sottrazione la si fa velocemente. Piu’ difficile e’ quando bisogna sottrarre 6 o 7 o 8 o 9. Ecco, io non riesco a fare quelle sottrazioni velocemente a mente, ci impiego sempre qualche secondo di troppo perche’ per essere supersicura devo contare con le dita.  Il -9 lo si puo’ calcolare sottraendo 10 e poi aggiungendo 1, ma ci vogliono gia’ due operazioni invece di una.

Doc, allora ecco un trucchetto facile facile per calcolare l’orario di 1000 Querce quando sei in Italia: invece di fare una sottrazione, fai un’addizione. Guarda l’ora italiana (mi raccomando usa solo i numeri da 1 a 12 e converti quelli >12), aggiungi 3 ore, scambia il pm con am e viceversa e come risultato otterrai l’ora di 1000 Querce in quel preciso istante.

Semplice no?

La Borsa

La borsa e’ un oggetto prezioso. Ci tieni i soldi, i fazzoletti di carta, le chiavi di casa, piu’ tutta una serie di giargiattole che noi donne spatarriamo dentro e che facciamo sempre fatica a trovare ma che sono li’ a portata di mano.

Un vecchio vocabolario Zingarelli datato 1959 defisce borsa un “sacchetto di varie forme per tenervi i denari”. Insomma e’ un posto dove tieni i soldi per poi tirarli fuori quando devi fare degli acquisti. Sai benissimo quanti soldi hai messo nel portafoglio e da li’ non spariscono a meno che tu non venga scippato come quasi sicuramente e’ successo a tutti almeno una volta nella vita (io sono arrivata a 5 volte).  Cosi’ quando vai dal panettiere o dal giornalaio e ti viene presentato il conto, tiri fuori i soldi e paghi.

E allora, qualcuno mi sa spiegare il perche’ viene chiamata Borsa quell’edificio dove avvengono le contrattazioni fatte con i nostri soldi?
Se i soldi nella nostra borsa si comportassero allo stesso modo, con tutti gli alti e bassi che settimanalmente affliggono quella Borsa, rischieremmo di fare una figuraccia la prossima volta che entriamo in un negozio.

Immaginatevi la scena dal giornalaio:
“Salve posso avere La Settimana Enigmistica?”
“Certo. Ecco qui. Fanno 1.30 euro”
“Ops, mi scusi, oggi nella borsa ho solo 90 centesimi di euro. Dovro’ aspettare domani che la Borsa si riprenda sperando di averne abbastanza… Torno domani, o forse dopodomani. Anzi, torno quando ho abbastanza soldi.”

Giusto per rendere l’idea, questo e’ stato l’andamento della Borsa di Milano nella scorsa settimana.

25 maggio: +0.36%
24 maggio: +1.13%
23 maggio: -3.68%
22 maggio: +3.41%
21 maggio: -0.28%
settimana 14-18 maggio: -7.1%

Un giorno si esulta di euforia e si parla di ripresa economica, riduzione della spesa pubblica, accordo delle parti sociali, e cosi’ via ed il giorno dopo si bruciano miliardi di euro come fossero foglie secche da eliminare dal giardino di casa… Ma come? Le parti sociali non si erano appena messe d’accordo? Che e’ successo nella notte? Hanno ricominciato a litigare? E chi ha sperperato tutti i soldi pubblici la notte scorsa???

E allora in tutto questo baradan, io un nuovo nome da dare alla Borsa lo vorrei suggerire. Chiamiamola ALTALENA cosi’ anche se non siamo economisti provetti, sappiamo tutti che cosa aspettarci.

Memorial Day Weekend

Per me e’ gia’ incominciato con qualche ora di anticipo.
Di norma, il giorno prima di un weekend lungo, il mio capo chiude l’ufficio a mezzogiorno. Tutti a casa e che la festa abbia inizio!
Cosi’ mentre io mi alzavo dal letto, i miei colleghi Philadelphiani che vivono a +3 ore da me erano gia’ in procinto di chiudere baracche e burattini e dare inizio alle danze. Io avevo davanti a me ancora 3 ore di lavoro, ma si sa, lavorare da casa e’ gia’ di per se’ quasi una mezza vacanza.

Il Memorial Day e’ la festa per commemorare i caduti in guerra e viene festeggiata tassativamente l’ultimo lunedi’ di maggio. I cimiteri militari sono decorati a festa con ghirlande e bandierine tricolori per ringraziare coloro che hanno dato la loro vita per la madrepatria.

Negli anni pero’ la festa e’ anche diventata il simbolo dell’inizio dell’estate. Senza aspettare il fatidico 20 o 21 giugno data del solstizio d’estate, gli americani attendono con ansia il Memorial Day per dar sfogo alla loro voglia di sole e bel tempo (anche quelli che vivono nella California del Sud dove in fondo e’ estate tutto l’anno…) organizzando il primo barbeque della stagione.

E allora ecco comparire le superofferte mangerecce sui volantini dei supermercati: carne, megapacchetti di patatine, pacchi di 12 lattine di bevande o birra, anguria e pannocchie sono solo alcuni dei prodotti che in questa settimana vengono venduti a prezzi incredibilmente bassi.

Io non ho ancora deciso cosa faro’. Probabilmente andro’ a qui

mi comprero’ un super cono con aggiunta panna, mi muniro’ di asciugamano, riserva di acqua, abbronzante, iPod ed un bel libro e mi spatarrero’ li’ sulla spiaggia di Malibu’ a prendere il sole e a dormicchiare in questo primo e solitario Memorial Day californiano.

SoliTarieta’

Nella magione di 1000 querce tranquilla e ridente cittadina situata nella Valle dei Conigli nella California del sud, tutto e’… appunto, tranquillo, anche troppo.

Il Doc e’ partito per un tour europeo della durata di due settimane con tappe a Parigi, Francoforte e Londra piu’ due weekend a R. il-posto-piu’-bello-del-mondo dove vivono i suoi genitori (e a 5km da li’ vivono i miei genitori).

Se essere da sola quando vivevamo a Boston o a Philadelphia non mi pesava piu’ di tanto perche’ avevo i miei amici e l’abbonamento a Netflix per vedere tutti i film che il Doc trovava terribilmente noiosi, qui–senza amici e senza Netflix–la trovo veramente dura.

Oggi, giorno 3 di 14,  dalla magione di 1000 querce ho visto solo due esseri viventi: un giardiniere che lavorava sulla Collina dei Conigli ed un vicino nel suo garage che sicuramente non si era accorto di essere guardato perche’ io ero alla finestra del bagno con le luci spente. Se mi avesse visto, avrebbe pensato che ero un po’ matta… In compenso, dal punto di vista naturalistico oggi ho visto un coniglio selvatico, due lucertole ed un numero imprecisato di uccellini venuti a mangiare le bricioline nel mio patio. Non ho neanche visto Fonzarelli, il bullo del quartiere.

Grazie alla tecnologia (Skype) ho potuto vedere e parlare con la mia nipotina AA, con la mia amica M. e con il Doc e anche chattare con la mia amica E.; invece su FB ho chattato con uno stuolo di italiani che stavano ascoltando il concerto dei Coldplay a Torino, mia citta’ natale, trasmesso in diretta da radio RTL 102.5. Peccato che il concerto fosse udibile solo per radio e non via internet e che io mi dovessi accontentare dei loro aggiornamenti sulle canzoni che stavano cantando. Qui, dalla Valle dei Conigli ribattezzata Valle di Lacrime ho invidiato non poco i miei connazionali ed “imprecavo” contro il destino crudele…

Pero’ se domani la solfa e’ questa, a fine giornata andro’ a fare la spesa fosse anche per comperare un litro di latte e no, non usero’ la cassa automatica. In questi casi, anche scambiare due parole con la cassiera e’ un lusso a cui non potro’ rinunciare.

Fonzarelli ovvero il Bullo del Quartiere

E’ stato soprannominato Fonzarelli dalla mia amica E. che un paio di settimane fa e’ venuta in pellegrinaggio a 1000 Querce con il marito P (menzionati nella storia “In Fermentazione” per intenderci). Fonzarelli spesso gira da solo per le straducole del complesso dove e’ situata la nostra magione con quella sua faccia spavalda da Bullo del Quartiere. Quando ti vede, si ferma, ti squadra dal basso in alto e tira fuori quella sua aria di sfida come per dire “Provaci se hai coraggio”.  Una vera faccia da schiaffi che gli viene proprio naturale. Fonzarelli non si fa toccare, e se vede che tra te e lui non c’e’ una barriera di qualsiasi tipo si voglia, se la da’ a gambe levate, il codardo. Pero’ se la barriera c’e’, si fa sentire da tutto il vicinato…

Di tanto in tanto me lo ritrovo nel patio. Passa sotto il cancello di ferro, in quei miseri 12 cm di spazio. Si gira, si dimena, si abbassa, si appiattisce, si ritorce, si contorce e tanto fa che riesce ad entrare. Le poche volte che sono riuscita a vederlo in questa sua impresa da contorsionista, fa una faccia che e’ uno spasso. Tuttavia il motivo per cui entra nel mio patio e’ quello di venire a mangiare le briciole che io diligentemente metto per gli uccellini e quando si accorge che lo sto fissando, scappa a gambe levate. Fonzarelli sa quando sta commettendo una monelleria.

Per chi non sapesse come immaginarlo, questo e’ Fonzarelli nella sua tenuta piu’ naturale: quella–apppunto–da Bullo del Quartiere.